Despar
con
Komen Italia

Despar Centro Sud con Komen Italia Amare la propria vita significa prendersene cura. La prevenzione è il miglior modo per farlo. Per questo motivo, Despar sostiene Komen Italia aderendo per il terzo anno all’iniziativa “La Carovana della Prevenzione” e sensibilizzando riguardo all’importanza della prevenzione nella lotta contro i tumori.
La Carovana della Prevenzione Si tratta di un’iniziativa che nasce per rendere disponibili esami gratuiti di natura senologica, urologica ed endocrinologica, nonchè per ricordare l’importanza di effettuare con cadenza regolare controlli preventivi. Fai la scelta giusta, previeni adesso: può cambiarti la vita.

Chi è Komen Komen Italia opera da 20 anni in tutta Italia per la lotta ai tumori del seno e per promuovere la tutela della salute femminile. Oggi Komen Italia è presente in 7 regioni italiane (Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Lombardia, Abruzzo, Basilicata e Campania) e opera in collaborazione con una vasta rete di associazioni “amiche” in oltre 100 città in tutta Italia. Scopri di più>>
A cura del Prof. Marco Moschetta
  • IN COSA CONSISTE LO SCREENING SENOLOGICO?
  • Lo screening senologico è un programma organizzato dalla Regione Puglia, come da ogni altra Regione italiana e Stato estero, che consiste nella esecuzione gratuita della mammografia bilaterale (radiografia) su invito mediante lettera a domicilio a tutte le donne di età compresa età compresa tra 49 e 70 anni (a breve lo screening sarà esteso dai 45 ai 74 anni). In caso di esito positivo, si eseguono un’altra mammografia, un’ecografia e una visita clinica.
  • QUAL È LA FASCIA DI ETA` A CUI SI RIVOLGE LA CAROVANA DELLA PREVENZIONE?
  • R:Proprio perché lo screening senologico nazionale si rivolge alla fascia d’età compresa tra 49 e 70 anni, Komen propone invece la possibilità di uno screening gratuito alle fasce che restano escluse, ma alle quali è comunque caldamente consigliato fare uno screening senologico, ovvero alle donne tra i 40 e i 49 anni e a quelle dai 70 anni in su.
  • È NECESSARIO PREPARARSI IN QUALCHE MODO PER NON FALSARE L’ESITO DELL’ESAME?
  • Non è necessaria alcuna preparazione particolare, sono solo necessari alcuni accorgimenti, come ad esempio evitare cosmetici e borotalco. Una importante precauzione da attuare durante la preparazione all’esame riguarda le donne in età fertile, in quanto la mammografia non deve essere effettuata in caso di gravidanza, in particolare durante i primi tre mesi, poiché le radiazioni potrebbero causare problemi al feto. Si consiglia pertanto di evitare l’esame se non è possibile escludere con certezza una eventuale gravidanza.
  • OCCORRONO DEI DOCUMENTI PER ACCEDERE ALL’ESAME?
  • Occorre soltanto presentarsi ai centri screening con la lettera di invito ricevuta e con documento di identità e tessera sanitaria.
  • PROVOCA DOLORE?
  • Il tempo di compressione della mammella e di acquisizione delle immagini dura pochi secondi e normalmente non provoca fastidi o disagi particolari. Solo in presenza di ipersensibilità, la procedura può risultare fastidiosa, ma, considerati i brevi tempi di compressione, il fastidio è più che sopportabile.
  • COME SI RICEVE L’ESITO DELL’ESAME?
  • L’esito dell’esame viene ricevuto per posta all’indirizzo di residenza presente in anagrafe sanitaria.
  • CHI POTRÀ AIUTARMI AD INTERPRETARE L’ESITO DELL’ESAME?
  • L’esito del referto è molto chiaro e semplice da interpretare, tuttavia il medico di medicina generale può sicuramente assistere nell’interpretazione o per qualsiasi dubbio.
  • D:. QUANDO È CONSIGLIABILE INIZIARE A SOTTOPORSI A QUESTO ESAME?
  • Per lo screening organizzato le attuali linee guida indicano, in assenza di alto rischio, mutazione genetica o altre patologie, di iniziare all’età di 45 anni. Tuttavia, a prescindere dallo screening organizzato, è vivamente consigliato iniziare una visita senologica ed ecografia mammaria a partire dai 30 anni (25 in caso di alto rischio) e mammografia a partire dai 40 anni, mediante accesso spontaneo alla prevenzione.
  • HO LETTO CHE LO SCREENING SENOLOGICO NON SI PUÒ FARE PRIMA DEI 50 ANNI. PERCHÉ BISOGNA RISPETTARE LE FASCE D’ETÀ?
  • Lo screening organizzato gratuito viene indicato in quella fascia di età. A breve esso si potrà fare a partire da 45 anni, in quanto la fascia di età 45-74 anni è quella con maggior numero di tumori; pertanto un test di screening viene applicato su larga scala in base al tasso di incidenza di malattia. Le fasce di età fuori screening non risultano comunque esenti da rischio, anche se inferiore, e possono aderire alla prevenzione mediante accesso spontaneo.
  • D:OGNI QUANTO TEMPO VA RIPETUTO L’ESAME IN DONNE GIOVANI E ADULTE?
  • Per lo screening organizzato l’intervallo di tempo è biennale, salvo alcune eccezioni in base al tipo di struttura ghiandolare o fattori di rischio (in questi casi può diventare annuale o semestrale o includere ulteriori indagini più complesse); per le giovani donne dai 40 anni è indicata mammografia annuale.
  • È CONSIGLIATO SOTTOPORSI ALL’ESAME DURANTE L’ALLATTAMENTO?
  • In assenza di sintomi, sarebbe opportuno evitare l’esame durante l’allattamento. In caso di sintomi, occorre con urgenza contattare i centri di senologia per eseguire l’esame.
  • QUANTO CONTA L’ALIMENTAZIONE NELLA PREVENZIONE DEL TUMORE?
  • L’alimentazione è fondamentale nella prevenzione del tumore in quanto, insieme agli stili di vita, rappresenta una delle strategie di prevenzione primaria del tumore. Pertanto una corretta e sana alimentazione, unitamente a corretti stili di vita ed attività fisica, risultano essenziali nella prevenzione oncologica.
A cura del Dott. Michele Tedeschi
  • IN COSA CONSISTE LO SCREENING UROLOGICO?
  • Lo screening urologico consiste nell’individuazione precoce delle patologie dell’apparato uro-genitale (reni, vescica, prostata, gonadi), attraverso l’esecuzione di una visita urologica e di esami strumentali e di laboratorio. Nel caso del tumore della prostata, lo screening consiste nell’esecuzione del PSA e nella visita urologica con esplorazione digito rettale.
  • COS’È ESATTAMENTE IL PSA? IL SUO AUMENTO È SEMPRE ALLARMANTE?
  • L’Antigene Prostatico Specifico (PSA) è una proteina sierica prodotta dalla prostata. Essa ha la funzione di mantenere fluido il liquido seminale dopo l’eiaculazione. La si può misurare nel sangue e il suo valore aumenta in caso di patologia. Tuttavia, il PSA è definito un marker aspecifico del tumore di prostata, perché il suo aumento può essere dovuto a varie cause, e va perciò interpretato correttamente dallo specialista.
  • È NECESSARIO PREPARARSI IN QUALCHE MODO PER NON FALSARE L’ESITO DELL’ESAME?
  • È sconsigliato effettuare il dosaggio del PSA in caso di sintomi riferibili a infezioni delle vie urinarie, subito dopo un’attività sessuale intensa e/o dopo un’attività sportiva intensa con sollecitazione del pavimento pelvico (ad es. ciclismo). La visita urologica non prevede alcuna preparazione specifica.
  • L’ESAME DELLA PROSTATA PROVOCA DOLORE?
  • L’esplorazione digito rettale della prostata è un esame clinico poco invasivo, che non provoca dolore. Tuttavia, il paziente potrebbe avvertire una sensazione di fastidio. In caso di patologie ano-rettali (emorroidi, ragadi) o in caso di flogosi prostatica acuta, l’esame può risultare doloroso: in tal caso, lo specialista può decidere di rinviare l’esame a risoluzione dello stato acuto.
  • COME SI PRENOTA L’ESAME?
  • L’esame può essere effettuato in tutte le strutture pubbliche, nelle strutture convenzionato con il SSN che offrano tale servizio e nelle strutture private.
  • CHI POTRÀ AIUTARMI AD INTERPRETARE L’ESITO DELL’ESAME?
  • L’interpretazione del PSA può essere affidata in prima battuta al proprio medico curante, che valuterà la necessità di una visita urologica.
  • QUAL È L’ETA` GIUSTA IN CUI È CONSIGLIABILE INIZIARE A SOTTOPORSI A QUESTO ESAME?
  • È consigliabile iniziare a dosare il PSA ed eseguire una visita urologica a partire dai 45-50 anni circa. In soggetti che presentino familiarità di primo grado per il tumore di prostata (ad es. padre, fratelli), è consigliabile iniziare adi 40 anni. Oggi sappiamo anche che soggetti che presentino familiarità per neoplasia della mammella o dell’ovaio associate a mutazioni del gene BRCA-2 presentano aumentato rischio di sviluppo del tumore prostatico.
  • CON QUALE FREQUENZA È CONSIGLIABILE SOTTOPORSI A VISITE UROLOGICHE?
  • In caso di esplorazione digito rettale negativa e di PSA nei limiti, la visita con il dosaggio del PSA potrà essere effettuata una volta all’anno.
  • COSA SI INTENDE PER PATOLOGIA BENIGNA DELLA PROSTATA?
  • La patologia benigna della prostata comprende una serie di condizioni come l’ipertrofia prostatica e la flogosi prostatica, che non rappresentano delle patologie tumorali, ma necessitano comunque di una corretta diagnosi e di specifici trattamenti.
  • QUALI SONO I SINTOMI O CAMPANELLI D’ALLARME DA NON TRASCURARE?
  • Purtroppo, il tumore della prostata non dà segni clinici, se non nei casi in cui sia particolarmente avanzato. Per tale motivo, la visita urologica e il dosaggio del PSA, eseguiti con le modalità indicate nelle FAQ n.1 e n.2, risultano fondamentali per una diagnosi precoce.
  • QUALI SONO LE PRINCIPALI PATOLOGIE UROLOGICHE CHE COLPISCONO I GIOVANI?
  • Il tumore del testicolo, le infezioni sessualmente trasmissibili, le patologie causa di infertilità (ad es. varicocele).
  • QUANTO CONTA L’ALIMENTAZIONE NELLA PREVENZIONE DEL TUMORE?
  • Come per tutte le patologie neoplastiche, anche per prevenire il tumore della prostata ci sono alcuni aspetti importanti da considerare, come uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta, utili a conservare un buono stato di salute e a prevenire l’insorgenza di malattie.
A cura della Dott.ssa Manuela Nestola
  • IN COSA CONSISTE LO SCREENING ENDOCRINOLOGICO?
  • Lo screening endocrinologico consiste nell’esecuzione dell’ecografia tiroidea e nella visione di eventuali esami già eseguiti. Potrebbero poi essere richiesti ulteriori esami endocrinologici sulla base dell’esito dell’ecografia o dell’anamnesi del paziente.
  • L’ECOGRAFIA TIROIDEA È DOLOROSA? COMPORTA DEI RISCHI?
  • No, l’ecografia tiroidea non è dolorosa e può essere eseguita anche in gravidanza.
  • È NECESSARIO PREPARARSI IN QUALCHE MODO PER NON FALSARE L’ESITO DELL’ESAME?
  • Non sono necessari particolari accorgimenti per lo screening endocrinologico. Tutt’al più è consigliabile non indossare magliette a collo alto o collane.
  • È NECESSARIO PORTARE ESAMI ECOGRAFICI O AGOASPIRATI EFFETTUATI A CARICO DELLA TIROIDE?
  • Sì: se si ha una storia tiroidea precedente, è consigliabile recarla in visione.
  • COME SI PRENOTA L’ECOGRAFIA TIROIDEA?
  • Per prenotare l’ecografia tiroidea bisogna recarsi dal proprio medico di famiglia per richiedere la ricetta e poi prenotare la visita presso il CUP dell’ospedale.
  • CHI POTRÀ AIUTARMI AD INTERPRETARE L’ESITO DELL’ESAME?
  • Il medico endocrinologo spiegherà direttamente al paziente l’esito dell’esame e le indicazioni cliniche.
  • QUANDO È CONSIGLIABILE INIZIARE A SOTTOPORSI A QUESTO ESAME?
  • Non c’è un’età specifica per iniziare a sottoporsi all’ecografia tiroidea. È consigliabile farlo soprattutto se qualcuno in famiglia soffre di problemi legati alla tiroide o se si anno sintomi specifici. In ogni caso, con l’età anche l’incidenza dei noduli tiroidei aumenta.
  • PER QUALI SINTOMI È CONSIGLIATA O INDICATA UNA VISITA ENDOCRINOLOGICA?
  • Campanelli d’allarme possono essere i seguenti: difficoltà a deglutire, dolore al collo, senso di soffocamento, palpitazioni, eccessiva astenia (riduzione di energia, fatica persistente e fuori luogo).
  • QUALI PATOLOGIE POSSONO NASCONDERSI DIETRO QUESTI SINTOMI?
  • Possibili patologie potrebbero essere nuclei tiroidei, infiammazioni croniche o acute della tiroide, ipotiroidismo, ipertiroidismo.
  • QUANTO INFLUISCE LA TIROIDE NEI PROBLEMI LEGATI AL PESO?
  • La tiroide, in realtà, influisce sul peso in maniera minore di quanto si creda nell’opinione comune. Un eventuale ipotiroidismo conclamato può influire più sulla difficoltà di dimagrimento che nella facilità ad aumentare di peso; un ipertiroidismo può rendersi responsabile di un dimagrimento repentino. La tiroidite cronica autoimmune senza ipotiroidismo e i noduli tiroidei non funzionanti (la stragrande maggioranza) non hanno influenza sul peso.